Misteri Italiani | Il collezionista di ossa della Magliana

 

Indice

 

Il “Collezionista di ossa della Magliana” è un caso di cronaca nera irrisolto.

Riguarda il ritrovamento, nel 2007, di resti umani nella zona della Magliana a Roma ( Vedi Foto ).

Durante un intervento dei Vigili del Fuoco per spegnere un incendio in via della Pescaglia, furono trovati uno scheletro parzialmente carbonizzato e un marsupio contenente la carta d’identità e le chiavi di Libero Ricci ( Vedi Foto ), un pensionato scomparso nel 2003. Tuttavia, le analisi medico-legali rivelarono che lo scheletro non apparteneva a una sola persona, ma era composto da ossa di cinque individui diversi, tre donne e due uomini, morti in epoche differenti tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni 2000.

Il caso è rimasto un mistero per anni, con le indagini che non sono riuscite a identificare con certezza le vittime o a scoprire chi abbia assemblato questo “puzzle” macabro di ossa. Recentemente, però, è emersa una possibile identità per una delle donne i cui resti sono stati trovati: potrebbe trattarsi di Magdalena Chindris, scomparsa nel 1995, con il Dna che verrà confrontato con quello di sua figlia.

Il nome “Collezionista di ossa” richiama un’immagine inquietante, ma non è chiaro se si tratti di un serial killer o di un altro tipo di criminale; le piste investigative hanno escluso la presenza di un serial killer o di un necroforo legato a cimiteri, e il caso rimane aperto e irrisolto.

Questo caso è uno dei più noti e misteriosi della cronaca nera romana degli ultimi decenni, spesso citato insieme ad altri delitti irrisolti della città, e ha ispirato anche libri e approfondimenti giornalistici.

 

Quali sono le teorie più recenti sul vero autore del caso del Collezionista di ossa della Magliana

Le teorie più recenti sul vero autore del caso del “Collezionista di ossa della Magliana” rimangono ancora incerte e speculative, ma alcune piste investigative si sono sviluppate negli ultimi anni:

Inizialmente si ipotizzò la presenza di un serial killer o di un individuo con accesso a resti umani, ma questa pista non ha portato a risultati definitivi, anche perché sulle ossa non sono state trovate tracce di metalli o elementi tipici di bare, escludendo quindi un’origine cimiteriale.

L’ipotesi più accreditata è che chi ha composto lo scheletro-puzzle avesse una buona conoscenza dell’anatomia umana, vista la precisione con cui le ossa di cinque persone (due uomini e tre donne) sono state assemblate, e che le vittime fossero probabilmente persone ai margini della società, come i clochard.

Un elemento nuovo e suggestivo riguarda il possibile collegamento con il mondo vaticano e con la Banda della Magliana. Libero Ricci, la persona i cui documenti furono trovati vicino ai resti, era un operaio specializzato che aveva lavorato per il Vaticano in restauri di chiese. Inoltre, la zona della Magliana è storicamente legata alla nota banda criminale romana guidata da Renatino De Pedis, il cui nome compare negli atti dell’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi.

Un’altra pista riguarda il possibile legame con il caso Orlandi: una delle donne i cui resti sono stati trovati (F3) potrebbe essere Magdalena Chindris, scomparsa nel 1995 e coinvolta nelle indagini sulla sparizione di Emanuela Orlandi. Si sta procedendo al confronto del DNA per confermare questa ipotesi.

Alcune ipotesi meno accreditate, ma comunque prese in considerazione, suggeriscono che le ossa possano essere legate a sette o rituali esoterici, anche se mancano prove concrete a sostegno.

In sintesi, le teorie più recenti convergono su un possibile collegamento tra il caso e ambienti marginali o criminali della Roma degli anni ’80-2000, con possibili implicazioni legate al Vaticano e alla Banda della Magliana, ma senza un autore identificato con certezza. Le indagini sono state riaperte e approfondite con nuove tecnologie, come la ricostruzione 3D del volto di una vittima e analisi genetiche avanzate, nella speranza di fare luce sul mistero.

 

Come si confrontano i resti trovati con il caso di Magdalena Chindris

I resti trovati nel caso del “Collezionista di ossa della Magliana” sono stati confrontati con il profilo di Magdalena Chindris ( Vedi Foto ), una donna scomparsa nel 1995 a Roma, con risultati molto significativi. In particolare, uno dei reperti ossei, identificato come F3, è compatibile con una donna di età tra i 35 e i 45 anni morta tra il 1995 e il 2000, periodo che coincide con la scomparsa di Magdalena Chindris. Questo confronto è stato possibile grazie alla tecnica del carbonio 14 e ad analisi genetiche che saranno effettuate per confrontare il DNA del perone trovato con quello della figlia di Magdalena, Ester.

La vicenda di Magdalena è particolarmente misteriosa: nel 1995 fu trovata una scena che sembrava indicare un suicidio (con una cravatta a mo’ di cappio e macchie di sangue sulle pareti), ma il corpo non fu mai ritrovato. La possibilità che uno dei resti trovati appartenga a lei potrebbe chiarire il destino della donna, che era una figura colta e inserita in ambienti intellettuali, e che aveva legami con Marco Accetti, un personaggio chiave anche nelle indagini sulla scomparsa di Emanuela Orlandi.

Questo confronto tra i resti e il caso di Magdalena Chindris rappresenta una delle piste più promettenti per risolvere il mistero del “Collezionista di ossa” e potrebbe aprire nuove prospettive anche su altri cold case collegati, grazie alle nuove tecnologie investigative e all’analisi del DNA.

 

Perché il caso è stato riaperto e quali nuove tecniche investigative vengono usate ora

Il caso del “Collezionista di ossa della Magliana” è stato riaperto principalmente grazie ai progressi nelle tecniche investigative e alle nuove possibilità offerte dalla scienza forense, che permettono di riesaminare vecchie prove con metodi più precisi e sofisticati rispetto al passato.

Motivi della riapertura:

La scoperta che i resti ossei appartengono a più persone e la possibilità di identificare almeno una vittima, come Magdalena Chindris, ha spinto a nuove indagini per chiarire il mistero e potenzialmente collegare il caso ad altre sparizioni o delitti irrisolti.

L’uso di tecnologie avanzate ha reso possibile un’analisi più approfondita del DNA, anche da campioni molto degradati, e la ricostruzione 3D dei volti delle vittime, strumenti che non erano disponibili all’epoca dei primi accertamenti.

 

Nuove tecniche investigative utilizzate:

Analisi del DNA tramite PCR (Reazione a Catena della Polimerasi): consente di amplificare e analizzare anche piccole tracce di materiale genetico, facilitando l’identificazione delle vittime e il confronto con parenti.

Banche dati genetiche: permettono di confrontare profili genetici con quelli presenti in archivi nazionali e internazionali, ampliando le possibilità di identificazione anche a distanza di anni.

DNA phenotyping: tecnica innovativa che consente di ricostruire l’aspetto fisico di una persona (colore di pelle, occhi, capelli) a partire dal suo DNA, utile per creare immagini realistiche dei volti delle vittime sconosciute.

Ricostruzione 3D della scena e dei volti: software avanzati permettono di ricostruire virtualmente l’ambiente e i volti delle vittime, offrendo nuovi spunti investigativi e facilitando il coinvolgimento dell’opinione pubblica e di eventuali testimoni.

Blood Pattern Analysis (BPA): anche se più utilizzato per ricostruire dinamiche di delitti con tracce di sangue, rappresenta un esempio di come la sinergia tra discipline scientifiche possa migliorare la comprensione dei fatti.

Queste tecniche, integrate con le indagini tradizionali, stanno dando nuova linfa al caso, con la speranza di identificare tutte le vittime e risalire all’autore o agli autori del macabro assemblaggio di ossa.

Il caso del “Collezionista di ossa della Magliana” presenta collegamenti con altri misteriosi crimini e ambienti criminali che hanno operato nella zona della Magliana e a Roma più in generale. La connessione più significativa è con la Banda della Magliana, un’organizzazione criminale che ha dominato la scena romana tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Duemila, controllando traffico di droga, prostituzione e gioco d’azzardo .

 

Le principali connessioni sono:

La Banda della Magliana e il territorio: La zona della Magliana è il teatro del ritrovamento dei resti umani. La Banda della Magliana, sebbene il suo nome derivi da un’area specifica, ha esteso la sua influenza su tutta la capitale, diventando un attore dominante nel panorama criminale romano . La sua storia è intrecciata con un decennio di vicende italiane, incluso il sequestro di Aldo Moro .

Il caso Emanuela Orlandi: È emersa una possibile identità per una delle vittime del “Collezionista di ossa”, Magdalena Chindris, scomparsa nel 1995. Magdalena era legata a Marco Accetti, un personaggio coinvolto nelle indagini sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. Inoltre, alcuni membri della Banda della Magliana, come Antonio Mancini, hanno dichiarato che il gruppo fu coinvolto nel sequestro di Emanuela Orlandi per recuperare denaro investito nello IOR attraverso il Banco Ambrosiano . La sepoltura di Enrico De Pedis, uno dei capi della Banda, nella Basilica di Sant’Apollinare, è stata anch’essa collegata al caso Orlandi da una telefonata anonima .

Collegamenti con altri ambienti criminali e istituzionali: La Banda della Magliana non operava in isolamento. Aveva stretti rapporti con gruppi estremisti di destra come i NAR (Nuclei Armati Rivoluzionari), con servizi segreti deviati e con la ‘ndrangheta, impegnandosi in scambi di armi, riciclaggio di denaro e omicidi su commissione . Questo contesto di interconnessioni criminali e politiche suggerisce una rete complessa di interessi che potrebbe avere legami anche con il mistero delle ossa della Magliana. La banda è stata anche menzionata in relazione al rapimento di Aldo Moro, attraverso la figura di Antonio Chichiarelli, un criminale della Banda che produsse un falso comunicato .

In sintesi, il caso del “Collezionista di ossa della Magliana” si inserisce in un contesto più ampio di criminalità organizzata romana, con possibili implicazioni che si estendono a misteri irrisolti di portata nazionale, come il caso Orlandi, e legami con figure e organizzazioni che hanno segnato la storia criminale e politica italiana.

 

Documentario e Libro sul Collezzionista di Ossa della Magliana

 

Documentario e Libro:

Documentario

libero ricci

Il Libro

il collezionista di ossa libro

 

Leggi anche:

Misteri Italiani | I casi irrisolti – Cold Case

Il Mostro di Firenze

La Banda della Uno Bianca

Caso Garlasco – Il delitto di Chiara Poggi

La Scomparsa di Emanuela Orlandi

Strage di Piazza Fontana

La Banda della Magliana

Il Delitto di via Poma

La Strage di Ustica

Il Rapimento di Aldo Moro

Mostro di Udine

 

Libro: Il collezionista di ossa della Magliana